Dalla leggenda di Colapesce:
la storia di un uomo, forse di un semidio, che abbandona le certezze della vita quotidiana per inseguire il suo sogno.
Di e con: Pierpaolo Bonaccurso, Fabio Tropea
Musica dal vivo: Fabio Tropea Tecnica: teatro d’attore
Durata: 50 minuti
Accompagnato da un’originale narrazione musicale interpretata dal vivo con Marimba, Didgeridoo, tamburi e bicchieri, che rievocano le sonorità del mediterraneo, l’attore-autore, ispirato dall’incontro con una cantastorie siciliana, fa sua quest’ antica leggenda e crea un gramelot calabro – siciliano per raccontarci come Colapesce abbia sposato il mare e come abbia salvato la Trinacria, la sua Terra, dallo sprofondamento. Cola incarna l’eroe, solitario, spavaldo, allontanato, venerato e martire. Colui che s’allontana dalle certezze della quotidianità per inseguire il suo sogno e che, nonostante ciò, rispetta e sostiene la famiglia e il suo paese nel bisogno. Sconfigge i mostri spezzando le catene dell’orrore e della paura. L’umile e grandiosa vicenda di Cola può essere per tutti, e per i giovani in particolare, il punto di partenza per il tanto auspicato e auspicabile cambiamento… grazie al Mito.
“Inventando un linguaggio originale e incisivo, l’opera trasporta lo spettatore in un mondo fantastico e senza tempo ma ricco di significati e di riferimenti allegorici. Un’inedita e vibrante tessitura sonora eseguita dal vivo si fonde in maniera suggestiva con il corpo e la voce dell’attore dando vita ad una narrazione epica e intensa.”
Premio giuria, festival “Avanti Attori!”
“per la capacità di legare il pubblico al ritmo della narrazione dall’inizio alla fine del racconto, per aver armonizzato voce, sguardo e gesto con la varietà suggestiva dei suoni di accompagnamento e, attraverso tutto questo, aver evocato abissi, mostri, solitudini, generosità, coraggio e passioni di una “fantastica realtà” che ognuno di noi si porta dentro.” Premio miglior attore a Pierpaolo Bonaccurso, festival “Avanti Attori!”, giugno 2012.
“Tropea e Bonaccurso, nello studio proposto, utilizzano il dialetto dialogando con lo strumento musicale in modo poeticamente significante.” Mario Bianchi “Lamezia Terme, Mantova e Parma. L’autunno multicolore delle nuove generazioni”.